Isnello

Risale a dieci anni addietro la mostra “luce e colore della festa”, un evento che avviò un ragionamento su un possibile recupero di un’arte antica e di pregio, quella del filet e dello sfilato e, nel 99, una convenzione tra Comune di Isnello ed Ente Parco delle Madonie, istituì la Scuola d’arte “Isnello ricama”. Qualificate docenze, indicate dalla Soprintendenza ai Beni culturali sezione beni storico – artistici, ricordo Maria Reginella, Evelina De Castro, Roberta Civiletto, Teresa Du Chaliot e Santo Cillaroto, maestre d’arte locali e l’associazione culturale “Reggio Ricama”, ricordo Sandra Cosmi, la Presidente di quella associazione che assieme ad altre maestre tenne più volte i corsi qui ad Isnello, ma anche la scuola di Corciano, Nicoletta Borghesi, tutte docenze di cui si avvalse allora la scuola e che permisero alle allieve di giungere, in breve tempo, a livelli di qualità riconosciuti. Gli stages, diversi, in Sicilia e in Italia, a Scanno, a Firenze, a Corciano, a Cavriago, a Urbino, ad Assisi, a Isernia, a Sansepolcro, permisero conoscenze e confronti ma anche l’avvio di interessanti relazioni. Ricordo la disponibilità e le sollecitazioni del dott. Francesco Drago, allora segretario nazionale della CNA artigianato artistico, dello stilista Luciano Grella, di Giorgio Gagliardi, direttore di Confartigianato di Isernia e promotore di un’associazione nazionale finalizzata alla promozione di un prodotto e ad una qualità di mercato garante delle valenze artistiche dell’opera di artigianato.Quella esperienza, anche se ebbe vita breve, appena tre anni, produsse esperienze che, sulla scia del ricco passato culturale, tradizionalmente legato alla teleria sacra o al corredo tessile, seppero proporre spunti per la reinterpretazione di motivi decorativi dell’arte del periodo normanno e del Barocco i cui esiti sono oggi riuniti, insieme a creazioni originali aperte a istanze culturali contemporanee, nel Museo “Trame di Filo”.Il Museo è stato voluto dal Comune di Isnello ed è stato realizzato con il contributo finanziario della Provincia Regionale di Palermo e dell’Ente Parco delle Madonie. Io devo ringraziare la

Provincia Regionale di Palermo, il suo Presidente Giovanni Avanti, l’allora assessore ai beni culturali Nicola Vernuccio, devo ringraziare l’attuale Commissario dell’Ente Parco delle Madonie, l’architetto Angelo Aliquò ma un grazie particolare va a Massimo Belli dell’Isca, allora Presidente dell’Ente Parco che si è speso oltremodo affinchè venisse istituita la Scuola, al supporto finanziario per le sue attività e affinchè venisse realizzato questo Museo. Grazie Massimo, è un grazie che meriti ampiamente perché quella disponibilità da te posta in essere ti va riconosciuta. Sarà un Museo attivo, un Museo laboratorio, per certe parti in continuo divenire, alimentato dalle produzioni di una scuola che si spera possa riprendere già a partire dall’ottobre di quest’anno, con l’avvio di nuovi corsi nell’ambito del filet, dello sfilato e, una novità, nell’ambito della tessitura, grazie alla collaborazione con la Scuola “Ricamarte Madonie” di Cefalù. Il Museo “Trame di filo”, ampiamente didascalizzato, è suddiviso in tre sezioni ideali: una prima propone prototipi della tradizione costituiti da alcuni pezzi di pregio di antica fattura; una seconda sezione mostra le trascrizioni di motivi ornamentali di ispirazione geometrica del periodo medioevale, dalle pavimentazioni musive di Monreale, della Martorana e della Cappella Palatina di Palermo allo chevron delle ghiere d’arco della Cattedrale di Palermo e geometrizzazioni di elementi tipici del ricco gusto barocco per l’adattamento alla tecnica dei quadratini contati; infine, realizzazioni con filati non usuali la seta, il filato d’oro l’estruso di poliammide ed accostamenti a materiali preziosi quali il corallo, il granato, le perle, per nuovi impieghi nel settore degli accessori moda e i complementi di arredo. E devo ringraziare quanti hanno data la disponibilità dei manufatti in esposizione, secondo le forme del comodato gratuito, e devo ringraziare Santo Cillaroto per la sua ampia disponibilità e generosità, resa a titolo assolutamente gratuito, per il suo entusiasmo e la sua perizia, perché lui ha animato per anni la Scuola e perché sua è stata l’idea progettuale di come oggi si presenta il Museo. Io so che lui non pretende nulla ma, almeno in questa occasione, un semplice ma affettuoso e sentito grazie. Troveremo più avanti una qualche maniera per esprimere più adeguatamente una riconoscenza assolutamente meritata, La Scuola avrà il compito di formare professionalità qualificate ma anche quello di proporre il manufatto d’arte a quei mercati, di nicchia, che soli possono giustificare i costi e la perizia artistica. Si avvarrà di qualificate docenze e di ogni sostegno che consentiranno di raggiungere gli importanti obiettivi. Non sarà facile, servirà tanto lavoro e tanta buona volontà e pazienza nel ricominciare dopo anni di assenza, ma vale la pena riprovarci. Ma il Museo è anche una cosa in più che ha il nostro paese, un motivo in più di richiamo, una istituzione museale che appartiene a tutti i cittadini di Isnello. Voi sapete che questa Amministrazione muove il suo impegno essenzialmente verso due obiettivi. Quello di rendere possibile la realizzazione del Parco Astronomico delle Madonie e quello di un ragionamento che, iniziato dieci anni addietro, vuole riproporre, forte dell’esperienza allora fatta, la Scuola del filet e del ricamo. E non avvertiamo questo momento come un risultato raggiunto ma come l’inizio di quella che sarà un’attività impegnativa e che non debba più succedere che il termine di un’amministrazione debba significare la fine e l’abbandono di una esperienza istituzionale che non è e non può essere legata agli anni di una amministrazione ma deve comunque e in ogni caso continuare, se si vuole essere seri nell’amministrare e se si hanno a cuore le sorti della comunità che in quel momento si è chiamati a governare. Intanto vi lascio ad una bellissima conferenza, una lezione magistrale della professoressa Roberta Civiletto, un’autorità riconosciuta nel settore, che vi invito a seguire con grande attenzione.