Isnello

Cittadella difensiva a doppia cortina muraria di probabile origine alto-medievale (periodo bizantino o arabo), rifondata nella prima metà del XII secolo. Posizionato alla sommità di un costone calcareo dominante sul territorio e difficilmente accessibile, controllava, in origine, un borgo rurale montano di modesta entità.
La tipologia è quella tipica dei castelli montani dell’epoca alto-medievale, cioè a “sistema integrato” (difesa orografica naturale più difesa architettonica). Constava di una doppia cortina muraria per la difesa passiva, rinserrante l’abitato e la cittadella, dotata di accorgimenti tecnici particolari (caditoie e feritoie per il tiro piombante e ficcante, camminamenti di ronda, torri e bastioni di rinforzo nei punti più vulnerabili a controllo di ingressi e cortine) che ne consentivano una facile percorribilità interna e una prolungata resistenza in caso di attacchi (presenza di cisterne idriche e ambienti destinati allo stivaggio di derrate alimentari); la cittadella, nel punto più alto dell’acropoli, era formata da un mastio centrale turrito, comprendente tre o quattro vani ed era, a valle, completato da ambienti di servizio (stalle, dormitoi e laboratori). Nato come punto di sentinella diventò, in periodo normanno, parte del sistema difensivo facente capo al regio Demanio, con compiti di sorveglianza e difesa del territorio e nel caso di acquartieramento delle truppe della Corte Reale in transito. Assolve poi a compiti di sorveglianza e difesa nel periodo feudale perdendo progressivamente quest’ultima prerogativa a favore della prima. Con tale compito verrà usato fino ai primi del ‘500. Da questo periodo in avanti e fino alla sua distruzione se ne sconosce la destinazione (probabile abbandono).